di Luisa Cecarini, Referente donne democratiche Marche
Domenica 3 marzo, ad Ancona, le donne che si sono iscritte alla piattaforma Donne Dem entro il 31 gennaio, sono chiamate a votare la nuova portavoce nazionale e il rinnovo dell’Assemblea delle donne democratiche.
L’evento segna un importante passo avanti nel rinnovamento del Partito Democratico, iniziato con l’elezione di Elly Schlein come prima segretaria donna.
Anche nelle Marche la recente elezione di Chantal Bomprezzi come segretaria regionale testimonia il crescente protagonismo femminile all’interno del partito.
In poche settimane nelle Marche si sono iscritte alla piattaforma quasi 300 marchigiane, un segno tangibile del desiderio di partecipazione e la volontà di far sentire la propria voce.
Purtroppo le Marche non avevano costituito una propria Conferenza delle donne dem, con una propria portavoce. Pertanto la Segretaria regionale, in accordo con il Regolamento nazionale per le regioni senza portavoce, ha nominato una referente regionale.
E’ stato compito della alla sottoscritta traghettare questo percorso e garantire ampia partecipazione fin dalle prime fasi, coinvolgendo le 5 federazioni provinciali.
La candidatura di Roberta Mori ha trovato subito grande sostegno tra le iscritte, e il fatto che si sia poi trovata una sintesi con la mozione di Valeria Valente non può che renderci felici e farci sperare per il proseguimento di questo percorso.
Per citare le parole di Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del Pd e Barbara Pollastrini, presidente del Comitato di Garanzia della Conferenza delle Democratiche,
“Il messaggio è di un riconoscimento reciproco e un invito a valorizzare ovunque diversi punti di vista e biografie come una grande opportunità per leggere il mondo, quello più grande e quello più piccolo. Quello che ci trattiene il cuore per le guerre e il bisogno di pace, quello di casa nostra in cui tante ragazze e tante donne erano nelle piazze del 25 novembre.”
Abbiamo tanto lavoro da fare: dobbiamo ricostituirci come gruppo, come comunità, includere e ascoltare le istanze che vengono dalle piazze, il desiderio di rinnovato protagonismo femminile.
Dobbiamo ridisegnare un Partito a misura delle donne, un partito realmente femminista. Nell’immediato le sfide elettorali europee e in tanti comuni devono vedere di nuovo le donne protagoniste, per cui insieme possiamo davvero agire il cambiamento e siamo dirompenti, divise rischiamo l’irrilevanza.
Una volta eletta la Portavoce nazionale verranno poi decisi i modi e i tempi per l’elezione della Portavoce regionale e le portavoci provinciali. Ma lavoriamo fin da ora per farci ascoltare, per essere nei tavoli di lavoro e portare la nostra voce e le nostre proposte.
Avanti insieme, protagoniste del cambiamento non è solo uno slogan, deve diventare il nostro modo di agire che, sono convinta, farà del bene al Partito democratico e all’elaborazione di un pensiero progressista in linea con le sfide che ci attendono.