Intervista a Stefano Bonaccini
“Negare la cittadinanza italiana a ragazze e ragazzi nati in Italia che crescono, studiano, fanno sport con i nostri figli e nipoti è un’assurdità. E io sono a favore di una legge sul fine vita e che ogni persona abbia il diritto di decidere per sé, dentro una procedura rigorosa”.
Così in una intervista a La Stampa il governatore e Presidente dell’Assemblea nazionale PD, Stefano Bonaccini, che si dice d’accordo con il segretario Elly Schlein sullo Ius soli.
Bonaccini ribadisce la sua posizione contraria a una candidatura alle Europee di Schlein: “Una candidatura della segretaria in tutte le circoscrizioni può servire tatticamente a Meloni per trasformare le Europee in un referendum domestico sul capo e mascherare il fatto che ha poche proposte e poca classe dirigente da portare in Europa. Non inseguirei su questo terreno. Inoltre con Schlein capolista temo sarebbero penalizzate le donne. In ogni caso, come sempre discuteremo e decideremo insieme”.
Quanto al terzo mandato per sindaci e governatori “nel momento in cui si sta portando a tre il numero di mandati per i sindaci dei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, cioè la stragrande maggioranza, non si capisce perchè ciò non debba accadere anche per i sindaci delle città e i presidenti di Regione. In un Paese dove il limite dei mandati non esiste per altri, a cominciare dai parlamentari”.
Sui fondi per la ricostruzione e i ristori post alluvione in Emilia-Romagna “ogni nuovo euro in arrivo è benvenuto e ho quindi ringraziato von der Leyen e Meloni, ma va chiarito che il miliardo e 200 milioni di fondi Pnrr annunciato va alla ricostruzione pubblica, non ai rimborsi a famiglie e imprese, ai quali continua ad arrivare poco o nulla, dopo 8 mesi“.
“Ed è incredibile che il governo continui a negare il rimborso dei beni mobili: arredi, cucine, elettrodomestici, auto – prosegue -. Sarebbe come se, dopo il sisma del 2012, avessimo detto non rimborsiamo i danni alle case. Il governo aveva promesso il 100% dei rimborsi e noi non arretreremo di un centimetro finché non accadrà”.
Quanto al suo futuro, “non ho mai chiesto nulla per me e non cambio certo adesso. Faro’ cio’ che si riterra’ utile”
Sul fine vita, in Veneto “la proposta è stata bocciata perché la maggioranza di destra si è spaccata in due come una mela. Trovo un un po’ surreale che anziché denunciare questo si eccepisce sul singolo voto di una consigliera del PD. Ciò detto, io sono a favore di una legge sul fine di vita e che ogni persona abbia il diritto di decidere per sé, dentro una procedura rigorosa. In Emilia-Romagna renderemo esigibile il diritto sancito dalla Consulta, ma serve una legge nazionale e la maggioranza non mi pare intenzionata ad approvare niente di simile. Dovremmo incalzare noi cercando il massimo di condivisione e rispettando la libertà di coscienza di ciascuno”.