Un luogo di incontro, plurale, partigiano ed inclusivo, di dibattito e di partecipazione

di Cecilia D’Elia Riviello

“Bella ciao”. Ancora una volta torniamo a lei, alla canzone che in tutto il mondo rappresenta un simbolo di libertà e di ricerca di giustizia. Difficile incontrare persone che non la conoscano. Bella ciao è un canto legato alla Resistenza, alla lotta contro il fascismo, che è diventato simbolo universale. Un canto che è un saluto, e come ogni saluto reca in sé il legame con gli altri.

Non a caso è stata intonata dalle finestre e sulle terrazze nei giorni del covid, quando per salvarci, insieme, abbiamo dovuto distanziarci. E viene cantata ogni volta che nasce una nuova esigenza di cittadinanza in questo mondo globalizzato.

Decine di traduzioni, innumerevoli cover, citazioni in film e serie tv. Ognuno ha la sua Bella ciao e sa cantarla con gli altri.

Bella ciao è canzone antica, ma è speranza di futuro, è radice e prospettiva. È popolare e universale, nel suo essere dalla parte della libertà, della giustizia, dell’amicizia.  

È un saluto, e questo blog vuole essere un luogo di incontro, partigiano e inclusivo, femminista e intergenerazionale. Luogo plurale, di dibattito e di partecipazione. Sentiamo il bisogno di un confronto reale sulle proposte per dare forza ed efficacia ad una politica dalla parte delle persone. 

Per battere la peggiore destra, che oggi governa il Paese perché ci ha trovato divisi e anche per questo poco credibili.

Una maggioranza che non è tale nella società, ma si fa forte dei numeri in Parlamento. Una destra arrogante che rivendica di essere il primo governo politico indicato dalle urne dopo anni, ma governa a botte di decreti-legge e di emergenze, contro i più deboli.  Una destra che dopo più di un anno di governo continua a usare il vittimismo per non rispondere dei propri fallimenti, mentre le disuguaglianze crescono e il Paese arranca.

Bella ciao vuole essere un luogo di incontro e di battaglia politica, di costruzione di proposte per collocarci vicino alla vita delle persone, ai loro bisogni, alle urgenze delle loro esistenze, per dare un futuro al Paese. Proposto da persone iscritte al Pd, ma aperto al mondo associativo, sindacale, delle professioni, a quanti sono già impegnati a promuovere innovazione e cittadinanza attiva.  

Ci servono parole per leggere la realtà e cambiarla, parole che nascono dove si lavora, si studia, si convive. Parole per una nuova politica