“PARTIGIANI SEMPRE!”. Riflessioni sulla “manutenzione della memoria”

Con Massimo Carlotto e Paolo Enrico Archetti Maestri

di Daniele Borioli

“Partigiani sempre!” è una colonna sonora dell’80° Anniversario della lotta di liberazione.
L’autore dei testi narrati è lo scrittore Massimo Carlotto, mentre le canzoni e le musiche sono composte ed eseguite dal gruppo Yo Yo Mundi e da Maurizio Camardi. La regia di Velia Mantegazza lega insieme un tessuto di suoni, racconti, citazioni e canzoni, che riportano alla memoria il sacrificio di uomini disposti a morire per la libertà.
Fortemente caratterizzata dalla voce di Massimo Carlotto, la narrazione gioca sui pensieri delle stesse anime cadute, quando ricordano la tensione a Genova, la fuga sugli Appennini, la sopravvivenza, i rastrellamenti, i racconti sentiti da altri morti sul campo: quel sentimento comune di Resistenza, mai soffocato.

Una carrellata di episodi, noti e meno noti, dalla strage della Benedicta a Marzabotto, passando da Tavolicci, dalla famiglia monfalconese Fontanot agli emigrati italiani ed europei in Francia, organizzati dal poeta armeno Manoukian. L’antifascismo come modello fondante dell’Europa dei diritti universali, delle costituzioni democratiche.

Dice Massimo Carlotto: “Partigiani sempre! Ieri come oggi. Per arginare i rigurgiti nazifascisti che si registrano in tutta Europa, come proposta politica di continuità tra le generazioni per imporre una nuova stagione dei diritti, dal lavoro all’emigrazione. Per insorgere contro l’ingiustizia, l’odio, i nuovi volti del fascismo. Un intreccio di suoni, ricordi, atmosfere, memoria, echi, narrazioni. Un insieme di voci, mai così fuori dal coro, per uno spettacolo coraggioso e potente. Una storia – di chi si è scelto la parte – che è la madre di tutte le storie, la sorella di ogni resistenza, la figlia di ogni lotta, di ogni speranza.”

“Partigiani sempre!” racconta storie diverse, svoltesi in diversi luoghi dell’Italia occupata e non solo. Storie di Resistenza, di sconfitte, rappresaglie spietate e stragi subite, come quella che investì i ribelli radunati alle pendici del Tobbio, in quella settimana di Pasqua del 1944, che vide l’Appennino tra Liguria e Piemonte, macchiarsi del sangue di 150 partigiani, trucidati dai tedeschi e dai fascisti.
“Da qualche anno –è sempre Carlotto che parla- i miei compagni (ndr Yo Yo Mundi e Camardi) ed io stiamo facendo un ragionamento sulla Resistenza da un punto di vista storico, ma anche di percezione sociale. Ci siamo convinti della necessità di riproporla, sempre, appunto, tenendo presenti elementi prima trascurati ma importanti: il primo è che la Resistenza comincia con l’adesione dei volontari antifascisti alla guerra di Spagna; il secondo è la partecipazione al movimento di molti stranieri che combattevano con il nemico e che poi hanno deciso di passare dall’altra parte. Il tema della Resistenza non è più percepito dal Paese e le democrazie in Europa sono in pericolo: portare nei teatri questo reading è una forma di impegno civile, un’occasione per dire agli spettatori ‘attenti, ragioniamo!’. In Italia, nell’ultima campagna elettorale, il tema resistenziale è stato
perdente perché non è più percepito”.

Per Paolo Enrico Archetti Maestri: “La manutenzione della memoria è la nostra luce guida! Crediamo che tutta la magia stia nell’incontro tra tutto ciò che è storia e memoria, come cantiamo nell’ultima canzone dell’album. Storie e memorie che si intrecciano e ci regalano qualcosa che, fuor di retorica, possa rinnovare l’emozione rispetto a questi temi. Forse, abbiamo bisogno di uscire da una narrazione spesso celebrativa, spesso simile a sé stessa e talvolta retorica, che invece di coinvolgere le nuove generazioni le allontana. La posta in gioco è alta, perché è la radice dell’antifascismo da proteggere, sta a noi fare di tutto per mantenerla viva e renderla sempre più luminosa. Anche scrivendo e cantando nuove storie, nuove canzoni”.
“E se nella narrazione – conclude Carlotto – ha un ruolo centrale il massacro della Benedicta, la caratteristica dell’opera, faticosa ma necessaria, è che adattiamo i contenuti al territorio che ci ospita.

A ulteriore arricchimento dell’opera, si aggiunge ora il videoclip realizzato da Ivano Antonazzo sul brano “Aironi”: uno dei brani di “Partigiani sempre!”, dedicato in particolare alla tragica odissea dei partigiani rastrellati alla Benedicta, che invece di essere assassinati nei giorni del rastrellamento vennero deportati al lager di Mauthausen: dal quale pressoché tutti non fecero ritorno.
A descrivere i sentimenti e la speranza con la quale i giovani partigiani falciati dai nazifascisti alla Benedicta, così come in altre decine e decine di luoghi dell’Italia occupata, vale questo brano tratto dall’opera: “Di guerra eravamo stanchi, di patria anche. Avevamo bisogno di dire: lasciateci le mani libere, i piedi, gli occhi, le orecchie; lasciateci dormire nel fienile, con una ragazza. Per questo abbiamo sparato, ci siamo fatti impiccare, siamo andati al macello col cuore che piangeva, con le labbra tremanti. Ma anche così sapevamo che di fronte a un boia di fascista noi eravamo persone, e loro marionette. La
nostra resistenza fu un movimento che non obbedì alla verticalità militare ma alla ribellione diffusa organizzata nella clandestinità. Noi abbiamo sovvertito le regole, abbiamo spiazzato, disorientato, disarmato il nemico perché a noi interessava la vittoria solo come
liberazione”.

Ndr: L’eccidio della Benedicta si consumò nella settimana di Pasqua del 1944 sui monti dell’Appennino ligure-piemontese, in particolare nella località di Capanne di Marcarolo del Comune di Bosio, in provincia di Alessandria. Furono circa 150 i partigiani catturati nel
corso del rastrellamento e immediatamente passati per le armi, tra il 5 e l’11 di aprile. Altre centinaia, dopo la cattura, furono deportati al lager di Mauthausen, nel quale quasi tutti morirono. “Partigiani sempre!” è stato prodotto dall’Associazione “Memoria della Benedicta”, di Alessandria, e dall’ANPI di Cesenatico, per ricordare quella strage, insieme ad altri episodi della Resistenza italiana ed europea. L’opera è stata pubblicata dall’editore “Noto” nello scorso 2023.

Contatti per organizzare lo spettacolo e/o acquistare il CD/Libro: impazienza@libero.it e +39 3939094004


Il video “Aironi” è visibile su YouTube