di Giuseppe Santarelli, segretario regionale CGIL Marche
Questa mattina sono usciti i dati dell’Istat sull’export del terzo trimestre 2024. Il calo per le Marche è ancora una volta molto severo, siamo la seconda regione per diminuzione dell’export dietro solo alla Basilicata e anche depurando il dato dalla farmaceutica che crolla del 75% in un solo anno, siamo comunque al -3% e confrontando il dato con i primi 9 mesi del 2022 siamo a -7% mentre nel Centro Italia si registra un aumento del 2,9%.
Siamo purtroppo dentro una crisi economica che guardando a tutti i dati ci pone in una condizione evidente di ritardo rispetto a una situazione nazionale già grave.
In questo contesto non abbiamo bisogno del negazionismo di chi ci governa, a livello nazionale e regionale; continuare a raccontare un paese e una regione dove le cose vanno bene è un errore molto grave.
La crisi della nostra regione purtroppo non sarà una crisi ciclica come tante altre volte nella storia, siamo di fronte a una situazione gravissima che avrà ripercussioni sulla società marchigiana, sulle famiglie e sulle imprese. Dentro una crisi sistemica del modello produttivo industriale italiano e europeo, le Marche rappresentano un modello ancora più a rischio per i ritardi storici che non sono stati affrontati. Per questa ragione ci sarebbe bisogno di una cabina di regia forte regionale che coinvolga tutti gli attori sociali nel tentativo di rilanciare e sostenere la nostra economia riorientando le enormi risorse a disposizione europee e nazionali. Tutto questo mentre il governo taglia i bilanci dei comuni e delle regioni. Solo per il bilancio della Regione Marche i tagli saranno di oltre 140 milioni in tre anni ma siccome lo chiede la Meloni la nostra Giunta non può parlarne.
Abbiamo scioperato per questioni serie, non serio è chi nega l’evidenza dei fatti.