Come previsto, il governo conferma il taglio quinquennale di 250 milioni ai Comuni, che colpirà in particolare i territori che hanno ricevuto più fondi del Pnrr. La conferma arriva dal governo.
Boccia: Giorgetti descrive un Paese che non c’è
Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, rimarcandocome “passata la campagna elettorale e le elezioni, il governo conferma che quello che avevamo denunciato nei mesi scorsi è tragicamente vero. In manovra erano stati previsti 250 milioni di ‘tagli’ ai Comuni che più avevano investito, esponendosi, nei progetti del PNRR. Non se ne era più parlato, ma ora questi tagli sono confermati nel comunicato del ministero degli Interni del 27 giugno e ripresentati in Conferenza Stato-Città”. In barba a qualsisi logica, sottolinea Boccia, si applica una spending review che “punisce i comuni più attivi nella spesa dei fondi PNRR. I comuni a cui verranno tagliati i fondi non avranno risorse per sostenere la spesa corrente delle stesse opere avviate: ci troveremo di fronte a servizi tagliati e cattedrali nel deserto lasciate a metà. La verità è che tra la realtà del Paese e le favole di Giorgetti c’è un abisso“.
Il commento di Boccia è alla relazione che il titolare del Ministero dell’Economia ha esposto all’assemblea dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana. “Le sue parole, ha dichiarato Boccia, mi sono sembrate surreali. Il ministro dell’Economia ha descritto un paese che non c’è, parlando di crescita e di risultati positivi del governo. Risultati che vede solo lui. Dall’assemblea Abi di oggi emerge, infatti, quanto la restrizione monetaria degli ultimi anni abbia fortemente indebolito la dinamica del credito, come ha ammesso lo stesso Governatore della Banca d’Italia Panetta. E anche la consistenza dei prestiti alle imprese e i finanziamenti alle famiglie hanno registrato una decisa contrazione. In un quadro di tassi di interesse sui nuovi prestiti che sono aumentati”.
Non va meglio, continua nella sua nota il capogruppo Pd in Senato, per quanto attiene alla domanda interna, che “come emerge dal quadro economico, è molto debole. Ma per il Governo questi numeri non sono importanti. Per Giorgetti le cose che non vanno non si affrontano, si omettono. E soprattutto si avanzano previsioni, come l’anno scorso, ottimistiche, senza uno straccio di politica economica e men che meno di politica industriale. Nel 2023 il governo ha sbagliato tutte le previsioni su Pil e deficit e nel 2024 continua a vedere un mondo che non c’è. L’ottimismo a prescindere, per il secondo anno consecutivo, quando aumentano ovunque le diseguaglianze, diventa incoscienza: è di oggi la notizia che OCSE dà all’Italia la maglia nera per i salari reali nel primo trimestre ’24 con un -6,9% rispetto al quarto trimestre 2019“.